Progetto Con-tatto

Post date: 08-May-2013 17:56:17

Qualità della relazione interpersonale per promuovere salute mentale e benessere di persone con disabilità intellettiva

Questo Project Work consiste in un progetto per persone con una doppia diagnosi, cioè persone con una disabilità intellettiva e un disturbo psichico. Ma lo scopo di questo progetto non è solo di parlare della doppia diagnosi, ma di parlare CON queste persone, di lasciare parlare loro stessi, seguendo l'idea “Nothing about us without us” (Niente su di noi senza di noi).

Il progetto vuole dare spazio alla relazione interpersonale e indagare sulla qualità di essa. Non solo: la relazione interpersonale viene vista ed usata come strumento potente per promuovere la salute mentale e il benessere delle persone; come strumento per portare le persone considerate “gravissime” verso la partecipazione e l'inclusione.

All'inizio di questo progetto c'era l'idea di fare una ricerca sulla realtà italiana per le persone con doppia diagnosi, di fare un'analisi sulla qualità e la rete dei servizi. Volevo capire che modelli offre la realtà italiana, una realtà apparentemente inclusiva, senza manicomi, alle persone con doppia diagnosi. In seguito ho avuto la possibilità di incontrare Mario Paolini, il cui libro “Chi sei tu per me?” avevo letto con grande entusiasmo. E mi è stata offerta l'opportunità di fare un tirocinio al centro modulare Bellinato-Zorzetto a Mestre, un centro diurno per persone con disabilità, diretto fino a poco tempo fa da Mario Paolini stesso.

Ho cominciato il tirocinio. Ho incontrato persone con disabilità intellettiva al centro. Ho ripensato alle mie esperienze con persone con disabilità in Germania. Ho riflettuto di nuovo sulle idee di Rogers e Prouty dell'approccio umanistico e centrato sulla persona che avevo studiato in passato e che mi aveva sempre convinto molto. Ho parlato con Mario Paolini e con gli educatori del centro. Ho visto degli operatori al lavoro. E mi sono resa conto che, in fin dei conti, non sono i servizi offerti alle persone, ma gli “operatori in relazione di aiuto” (Paolini, 2009) e la relazione che essi stabiliscono con le persone con disabilità che fanno la differenza. Quello che importa è sempre e comunque la qualità dell'incontro individuale con le persone. È nato così il “Progetto Con-Tatto”, il cui scopo è quello di andare a fondo della questione sulla relazione interpersonale e delle condizioni che la determinano.

Ecco alcune delle cose che mi ha detto Mario Paolini a proposito di questo progetto: cose che mi sono state utili e che ritengo opportuno riportare qui. Mi ha detto che ci vorrebbero delle persone pronte a “sporcarsi le mani”, a “mettersi in gioco”, che ci vorebbe lo psicologo umile, che le teorie dell'Università c'entrano ben poco con il lavoro quotidiano degli operatori, che ci vorrebbe una riflessione su come poter fare una valutazione continua del lavoro e della relazione di aiuto. Sono queste le idee alla base di questo progetto. L'idea è di parlare con le persone stesse, di andare a prenderle là dove sono, di capire i loro bisogni e desideri. Nella teoria si parla molto di autonomia, di capability, di inclusione, di partecipazione e della rete. La relazione interpersonale può diventare un mezzo per includere le persone considerate “gravissime” che spesso non hanno accesso alla rete dell'inclusione, le persone che vengono per ultime.

Il progetto vuole rendere le teorie psicologiche e umanistiche utilizzabili al lavoro quotidiano, vuole indagare sulla possibilità di fondere attraverso gli atteggiamenti umanistici la relazione terapeutica e la relazione lavorativa, sulla possibilità di una valutazione continua di quello che si fa nella relazione di aiuto e vuole raccontare l'esempio di un centro e degli operatori che affrontano la doppia diagnosi nel lavoro di ogni giorno.

Brenner, N. (2010). Progetto Con-tatto – Qualità della relazione interpersonale per promuovere salute mentale e benessere di persone con disabilità intellettiva (Tactful Contact – A project on the quality of interpersonal relationships to promote mental health and well-being of people with intellectual disabilities). Unpublished manuscript, Università di Padova, Padova, Italy.

Brenner N 2010 Con-tatto.pdf